Il Tai – Chi fa bene al cuore
Pubblicata sugli Archives of Internal Medicine un’interessante ricerca sugli effetti benefici che il tai – chi, una delle discipline orientali più famose, porta ai suoi praticanti affetti da problemi cardiaci.
E’ questa un’ulteriore prova a supporto di quanto già è stato scoperto negli anni passati sulle proprietà taumaturgiche di tale disciplina.
Tai – Chi, le ultime novità
Lo studio è stato condotto presso il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston su un campione di 100 pazienti affetti da scompensi cardiaci di varia entità.
Il gruppo è stato diviso in due e ognuno ha seguito un diverso tipo di allenamento: il primo lezioni di tai – chi di un’ora ciascuna, due volte a settimana per tre mesi, gli altri lezioni di educazione alla salute condotte da un’infermiera, con stessa durata e frequenza dell’altro gruppo.
Finito il periodo di esame tutti i pazienti sono stati esaminati attentamente e il risultato è stato che nel gruppo che aveva frequentato il tai – chi era notevolmente migliorata la qualità della vita in termini di buon umore e aumentate capacità di svolgere attività fisica.
Nell’EGC sotto sforzo non si sono apprezzati miglioramenti della prestazione né una maggiore quantità di ossigeno nel sangue, questo dato, accostato al miglioramento psichico, fa capire come la pratica del tai – chi abbia portato a sconfiggere la pigrizia che spesso coglie chi ha difficoltà a compiere il minimo movimento cosa che però poi non fa che peggiorare le condizioni dei malati.