Circonferenza polso, un nuovo marker per l’insulino-resistenza
Importante novità nel campo della prevenzione delle malattie cardio-circolatorie.
Da uno studio condotto sulla circonferenza del polso dei bambini obesi dall’Università degli Studi La Sapienza di Roma sono emersi dati attendibili sul fatto che da tale misura si possano ricavare indicazioni circa il rischio di un futuro ictus o infarto.
Tale test predittivo ha dato risultati migliori e più attendibili del test sull’indice di massa corporea (BMI).
Lo studio
Sono stati studiati 477 fra bambini e adolescenti obesi.
Sono stati sottoposti alle seguenti analisi:
- livello di insulina in circolo;
- grado di insulino-resistenza;
- BMI (Body Mass Index).
A questo studio si è arrivati grazie al risultato di precedenti ricerche che hanno mostrato come le degenerazioni del muscolo cardiaco comincino, spesso, durante l’infanzia.
La particolarità di questa ricerca è nel fatto che, su 51 soggetti, è stata effettuata una risonanza magnetica a livello del polso.
Stupefacenti i risultati di questa risonanza: ciò che indica il rischio cardiovascolare è la componente ossea e non il grasso sottocutaneo.
Questo perché la circonferenza del polso è espressione dei livelli di insulina e di insulino-resistenza pari a circa il 20%, mentre il BMI come marcatore per l’insulino-resistenza apporta solamente un 1% sulla stima del rischio.
Conclusioni
Il rapporto tra circonferenza del polso ed insulino-resistenza restituisce quindi un valore molto maggiore rispetto a quello che viene fuori fra insulino-resistenza e BMI.
E’ stato di fatto scoperto un nuovo marcatore per l’insulino-resistenza che dipende dal tessuto osseo del paziente e non più dal tessuto adiposo.
E’ una nuova frontiera per lo studio delle patologie legate all’apparato cardiaco, si tratta infatti di un metodo che consentirà ai medici di prevedere più facilmente e con maggiore certezza il rischio cui vanno incontro i bambini obesi.