Analisi del sangue per la salute del cuore e dei reni
Nel mese di settembre si è tenuto il Congresso nazionale della Società italiana di nefrologia (Sin) durante il quale sono stati presentati alcuni dati derivanti dallo studio Carhes, a cui hanno collaborato Società italiana di nefrologia, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Associazione nazionale medici cardiologici ospedalieri (Anmco). Tale ricerca ha evidenziato una forte correlazione tra problemi renali e problemi cardiaci. Lo studio è stato effettuato su 9 mila soggetti, rappresentativi della popolazione italiana, e i risultati hanno rivelato che l’8% della popolazione italiana ha un problema renale, di cui il 5% in forma iniziale e il 3% a uno stadio avanzato. In più la salute del cuore e quella dei reni sono collegate sia dal fatto che hanno dei fattori di rischio comuni (ipertensione e obesità), sia il fatto che alcuni fattori specifici delle malattie dell’uno possono mettere in pericolo l’altro.
Per questa ragione è stata evidenziata l’importanza della prevenzione attraverso analisi del sangue e delle urine e la creatininemia da fare periodicamente, specialmente nei soggetti a rischio: ipertesi, diabetici, persone con familiarità per le malattie renali, obesi e soggetti nati prematuri o con un basso peso alla nascita. In particolare attraverso gli esami clinici del sangue è possibile evidenziare immediatamente la presenza di insufficienza renale grazie a tre proteine: Ngal, Cistatina C e Bnp. La Ngal è una proteiuna sempre presente in piccole quantità sia nelle urine che nel plasma; la Cistatina C è presente nel sanguie e viene filtrata dai reni, la sua analisi è utile nei pazienti con cirrosi epatica, obesi, malnutriti e con poca massa muscolare; la Bnp è un fattore che già viene analizzati nei pazienti in dialisi ed è stato osservato che potrebbe essere utilizzato per valutare l’efficacia delle terapie.